domenica 15 maggio 2011

LIS? No, LMG...

Come diceva Bruce Springsteen: "Un passo avanti e due indietro".
Se con la recente approvazione da parte del Senato del DDL sulla Lingua Italiana dei Segni qualcuno si era illuso di essere vicino alla soluzione di una battaglia che dura da anni e che in altri paesi più civili del nostro non c'è neanche stato bisogno di fare, oggi può avere la certezza che non è finita.

Durante la discussione alla Camera infatti, alcuni deputati hanno sollevato la proposta di approvare il decreto cambiando il nome all'oggetto del contendere: da LIS a LMG (Linguaggio Mimico Gestuale).
Si tratta di una proposta vergognosa: chiamare la LIS "linguaggio" significa sminuirla a un mezzo comunicativo senza la dignità culturale di una lingua.
Questo tentativo è dovuto alla tendenza italiana a considerare i sordi come malati e non come entità culturale e a porre in atto unicamente terapie mediche per la "soluzione" della sordità.

Questo non avviene sempre all'estero, dove alle terapie mediche è affiancata anche la Lingua dei Segni locale.

La LIS è studiata ormai da anni, si insegna, è provato che si tratta di una Lingua Naturale, che nasce dall'esigenza profonda di comunicare, non dalla necessità di un gergo o di una comunicazione superficiale.

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