venerdì 22 ottobre 2010

C'era una volta...

Ecco un'altra storia di Assistenti alla Comunicazione, che illumina altri problemi affrontati non solo dalle Assistenti, ma anche dai ragazzi che assistono.
Continuate a scriverci!

Due assitenti alla comunicazione che si recavano ogni giorno a casa di una principessa sorda
a scuola dicevano di lasciar perdere, la principessa era affetta da un ritardo mentale, inutile ogni tentativo di svegliarla dal suo letargo intellettuale.
una delle due assitenti ebbe l'onore di entrare a scuola per far da assistente alla comunicazione
l'altra contiunuò a casa, ogni pomeriggio, tre, quettro ore, sino allo sfinimento... dell'assistente, ché la Principessa aveva scoperto di amare sapere le cose!
Le due assistenti allora cominciarono a mostrare i progressi ai genitori i quali piangendo felici ringraziarono, nei loro occhi spariva la preoccupazione del poi, avevano di nuovo la loro principessa.
Gli stessi risultati vennero mostrati ai docenti che non piansero e non furono felici.
Iniziò così una guerra tremenda che sconvolse l'intero sistema mondiale: le stagioni si invertirono, il giorno divenne notte e la notte divenne giorno, nessun sabato, nessuna domenica, la Principessa studiava e più studiava più recuperava gli anni persi nell'oblio.
trascorsero due anni e due insegnanti di sostegno vennero fatti fuori dal coraggio indomito dei genitori
iniziò il terzo anno, dopo una bocciatura motivata dall'insufficenza in quasi tutte le materie, perché la principessa o è handicappata o è come gli altri e se non è andicappata allora deve essere come gli altri.
e chi se ne frega che sia sorda?
il terzo anno comincia con la principessa che ancora vuole studiare, quasi senza il pensiero del successo scolastico, mangia la divina commedia, divora l'inglese, si appassiona alla storia, gioca con la matematica e la grammatica ed essendo una principessa perdona l'assistente che ogni tanto fa confusione tra le proposizioni complementari soggettive, oggettive e dichiarative... e gliele rispiega con garbo e dedizione.
ma i professori continuano a pretendere la risposta: è handicappata o come gli altri?
e nessuno riesce a far comprendere che è sorda, tutto qui, niente di più e niente di meno.
le due assistenti sono abbastanza sfinite, mal pagate, lapidate, ma sempre sostenute solo dallo sguardo di quei due genitori a cui hanno restituito una principessa.
 A.

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